Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.

Recensione di: The Tourist

16/12/2010 | Recensioni |
Recensione di: The Tourist

Florian Henckel von Donnersmarck, è uno di quei rari esempi di regista che, firmato un autentico capolavoro, figlio della più elevata poetica tedesca ed europea (“Le vite degli altri”, Premio Oscar come Miglior Film Straniero nel 2007), una volta messo piede a Hollywood finisce inevitabilmente col dirigere una pellicola dai grossi budget e cast da sogno, ma assolutamente priva del benché minimo contenuto o intuizione registica. Johnny Depp, Angelina Jolie e Venezia, sono un ottimo biglietto da visita, ma il risultato è indiscutibilmente da cestinare. Ogni tentativo di omaggiare il cinema americano degli anni Sessanta, rendendo comicamente retrò un film che sulla carta ha la pretesa essere un thriller, imbastisce ulteriormente di ridicolo tutto l’impianto narrativo che, a conti fatti, è votato esclusivamente all’affascinante figura della signora Pitt. Ogni inquadratura, fino al singolo fotogramma, indugia costantemente sulla sua (indubbia!) bellezza e classe nell’indossare un abito dopo l’altro, lasciando in secondo piano uno spento e confuso Johnny Depp. C’era una volta “Intrigo Internazionale”, dove un uomo qualunque viene scambiato per un’altra persona, soccombe alla bellezza conturbante di Eva Marie Saint e finisce con l’essere inseguito, fra le altre cose, in un terreno agricolo da un velivolo per la disinfestazione. Ma quello era Alfred Hitchcock, genio con il quale i registri della commedia e del poliziesco erano delineati con una tale perfezione, da rendere inadeguato ogni successivo tentativo di emulazione. Von Donnersmarck da l’impressione di volersi svincolare dal suo acclamato film precedente (opera prima, lo vorremmo ricordare!), dimostrando di essere in grado di affrontare un genere più leggero e, nello stesso tempo, gestire due grandi Star. Va biasimato per questo? Certamente no, ma sarebbe stato meglio lavorarci su un po’ più a lungo, prima di fare un passo falso di tali proporzioni. Bisognerebbe, inoltre, stendere un velo pietoso sulla candidatura dei due interpreti ai Golden Globe 2011 come Miglior Attore e Migliore Attrice in una Commedia o Musical, e dello stesso film per la medesima categoria. Volutamente non abbiamo fatto menzione alla presenza di volti noti del cinema italiano, i quali non hanno aggiunto nulla al film se non un’ulteriore, purtroppo, mancanza di credibilità.

Serena Guidoni

 


Facebook  Twitter  Invia ad un amico  Condividi su OK Notizie 
 

Notizie in evidenza

Collabora con Voto 10
Seguici su Facebook Seguici su Google Plus Seguici su Twitter
Seguici su YouTube Registrati alla nostra Community Abbonati al nostro feed rss

I CINEMA DELLA TUA PROVINCIA

Advertising   Chi siamo   Collabora con Noi   Cookie Policy   Privacy   Termini e Condizioni d'Uso   Web TV  
 
Cerca
powered by Roma Virtuale :: Web Agency